Per una corretta visualizzazione del sito ruota il telefono in verticale

Clicca sulla foto per ingrandire

I fantastici 4: gli artigiani che creano gioielli dalla cera

Ogni storia artigiana ha la propria anima. Quella che andiamo a raccontare ne ha addirittura 4. È una storia che vive e si nutre della creatività e delle conoscenze di 4 persone: scaturita da passioni individuali, ha dato vita a un progetto condiviso, il laboratorio orafo Marina Ygor

Cosa accade quando tre orafi fiorentini incontrano una ex odontotecnica in vena di rivoluzionare il modo di creare gioielli?
Comprensibile un’iniziale riluttanza da parte di chi ha svolto per anni la professione in bottega e non vuole cedere il passo a un desiderio anticonformista di sperimentare forme e tecniche azzardate.

Per Marina tutto ha avuto inizio quasi per caso, quando ancora vendeva pezzi non suoi, gioielli di acciaio e metalli preziosi comprati da grossisti e aziende. Ma in vetrina, un po’ nascoste, esponeva di tanto in tanto le proprie creazioni nate modellando la cera: in breve tempo quelle che lei riteneva le “cenerentole” del negozio diventano i gioielli più venduti e richiesti.

Un po’ di incoraggiamento e Marina decide di abbandonare la compravendita e dedicarsi alla realizzazione di gioielli personalizzati frutto delle sue idee.

Tuttavia mi resi ben presto conto che la lavorazione dei modelli in cera non era sufficiente. Dovevo appoggiarmi a qualcuno di esperto nelle tecniche orafe, come la fusione, la saldatura, la lucidatura, l’incastonatura…tutti procedimenti che non conoscevo e non potevo improvvisare. È così che è nata la collaborazione con Claudio, Piero e Roberta. Erano artigiani che già 15 anni fa vantavano un’esperienza invidiabile e preziosa per chi, come me, si affacciava allora con curiosità ed impazienza ad un mondo sconosciuto.” (Marina)

Ma cosa significa creare gioielli partendo dalla cera? Soprattutto andare controcorrente. Realizzare pezzi che possono non incontrare il gusto comune e non rispondere a quei canoni di perfezione e uniformità veicolati da prodotti industriali realizzati in serie e dall’oreficeria tradizionale.

Dietro alla volontà di Marina e del suo staff si impone da subito l’obiettivo di far apprezzare l’esecuzione manuale ed educare lo sguardo a qualcosa di nuovo, a forme e modelli non replicabili e non reperibili nelle collezioni delle grandi marche. Passa del tempo prima di ottenere i primi risultati…

Osservato dall’esterno il lavoro che svolgiamo sembra composto da un’unica fase. Ma pochissimi sanno davvero quante attività si frazionano dietro un solo procedimento, quante azioni devono essere sommate, incastrate e armonizzate. Dietro l’oggetto finito si svolgono come un nastro ore e ore di lavorazione. Il nostro lavoro vive di tempi lunghi, a volte ferocemente dilatati che il cliente occasionale e chi si affaccia alla bottega per la prima volta ignora. Persiste questa tendenza a credere l’oggetto fatto a mano meno costoso e impegnativo di un oggetto griffato. In realtà dietro a un manufatto l’occhio allenato rintraccia un altissimo livello tecnico e un’attenzione ai dettagli che nella grande industria non sono applicati. C’è questa abitudine a comprare e desiderare l’oggetto di marca: purtroppo il gusto si assopisce, la capacità di riconoscere l’oggetto unico e personalizzato viene meno…raramente si apprezza che i prodotti artigianali raccontino una storia, un percorso, un’emozione. Per noi diventa sempre più importante sensibilizzare il cliente al gioiello di qualità costruito per quella persona specifica.” (Roberta)

Il gioiello è l’ultima fase, l’ultimo capitolo di un racconto. Ai suoi primordi soggiace la suggestione di Marina, l’idea del cliente o una fusione tra l’intuito creativo della modellista e il desiderio di chi compra.

Marina accoglie il cliente, lo ascolta, discutono insieme di qualcosa che ancora non esiste ma già prende forma nei primi schizzi a matita. L’abbozzo poi si affina, viene corredato da misure e dimensioni, colori, particolari sugli spessori e le pietre da usare. Ci vuole tempo per dare corpo a un sogno prezioso e scintillante.

Ma un disegno rimane pur sempre un’entità bidimensionale. Marina passa a scolpire la cera: scalda gli strumenti, incide, assottiglia, arrotonda un bordo con minuzia: realizza l’archetipo.

 Le fasi successive sono affidate alla sapienza e all’instancabile perizia di Claudio e Piero.

La bellezza di un gioiello realizzato a cera traspare nei difetti e nelle imperfezioni, come il segno delle impronte digitali dell’artista che ha scolpito il modello. Si vede perfettamente lo stile dell’artigiano, il lavoro delle mani: è lo specchio dell’orafo, la sua carta d’identità. Con il metodo classico non si ottiene lo stesso effetto perché la lavorazione avviene direttamente sul metallo, garantendo risultati di massima purezza delle linee ma perdendo in calore e personalità. Peculiarità della lavorazione a cera è la forte identità dell’oggetto, un suo carattere trasmesso anche dal peso effettivo del gioiello.

Questo perché la sottigliezza che si può ottenere battendo il metallo non si può raggiungere con la manipolazione della cera.  Un altro elemento distintivo della tecnica impiegata da Marina è la sua irripetibilità: durante la fase della fusione a cera persa il modello si scioglie e non può essere quindi recuperato. Inoltre la lavorazione stessa della cera per ottenere il modello non sarà mai uguale ad un’altra, perché una semplice pressione delle dita crea spessori di volta in volta diversi che influenzano l’aspetto finale del pezzo.” (Claudio)

Marina Ygor è un laboratorio orafo creativo e sperimentale, una vetrina dove i gioielli esposti non sono mai gli stessi, ma seguono la fantasia e gli stimoli di Marina che di volta in volta realizza linee diverse per abbinamento di materiali e tipologia.

Non siamo solo artigiani, non siamo solo mani che realizzano un oggetto secondo procedimenti precostituiti. Realizziamo varie collezioni e tipologie di gioiello e Marina, la nostra “fantasista”, non può essere definita in modo univoco. Tenta sempre di superarsi e a volte si scontra con la tecnica stessa, quella tecnica che noi artigiani abbiamo inseguito e perfezionato per anni in bottega. Marina cerca di cambiare le regole e di vedere con occhi nuovi.  Dalle cose semplici riesce a elaborare progetti più complessi.  Quando però l’idea non combacia con le possibilità di realizzazione, ecco che entriamo in gioco noi. Il nostro compito è creare i margini, l’architetture e le modalità per concretizzare quelle che sono le sue suggestioni.”  (Piero)

La creatività non è solo una predisposizione d’animo, ma anche un esercizio mentale, una pratica quotidiana, qualcosa che spesso nasce facendo, costruendo, maneggiando un pezzetto di cera, giocando ad incastrare e abbinare i pendagli in argento di una collana.

Le creazioni di Marina Ygor non sono frutto di sola fantasia, ma di un calcolo e di un ordine, di un criterio, di più criteri. L’input non basta, l’ispirazione neppure: deve agganciarsi a qualcosa di saldo e preciso, orchestrarsi tra vari elementi diversi, come andare incontro ai gusti delle persone oltre a soddisfare un piacere personale di creare qualcosa di bello e curato.

È necessario rispettare le fasi di lavorazione, i tempi, i luoghi in cui si lavora, le persone con cui si lavora; rispettare soprattutto l’oggetto attraverso la cura dei dettagli e dei materiali, per far sì che ogni creazione parli di sé e di chi la indossa.

Gioielleria Marina Ygor, Via Masaccio 33/r Firenze